Cronaca

Lavoratore morto allo Stellantis, i sindacati: "Non era mai accaduto nulla di così grave in questo stabilimento"

Questa mattina, un evento tragico ha scosso lo stabilimento Stellantis di Avellino-Pratola Serra. Un uomo di 52 anni, Domenico Fatigati, residente ad Acerra, ha perso la vita mentre era impegnato in un'operazione di manutenzione all'interno dello stabilimento

Questa mattina, un evento tragico ha scosso lo stabilimento Stellantis di Avellino-Pratola Serra. Un uomo di 52 anni, Domenico Fatigati, residente ad Acerra, ha perso la vita mentre era impegnato in un'operazione di manutenzione all'interno dello stabilimento. Il signor Fatigati, impiegato da una ditta esterna di Foggia per la Stellantis, è rimasto incastrato in un macchinario durante l'esecuzione dei suoi compiti. “Questo incidente ci ha colpito profondamente, soprattutto perché non era mai accaduto nulla di così grave in questo stabilimento”, dichiara Franco Mosca, Segretario Generale aggiunto della Fismic/Confsal. “Dopo la manifestazione nazionale di ieri, purtroppo oggi siamo segnati da un triste avvenimento. In un contesto in cui non si era mai verificato un infortunio simile, in cui investiamo notevolmente nella sicurezza, questo evento ci fa capire ancora una volta che dobbiamo essere estremamente vigili sulla sicurezza. Il gesto di oggi, con tutti i dipendenti che hanno lasciato lo stabilimento, è anche un segno di solidarietà verso la persona che abbiamo perso e la sua famiglia. L'appello che vogliamo lanciare è che tutti dobbiamo prestare molta più attenzione alla sicurezza. Riguardo alla discussione sulla riduzione delle spese e dei costi, non è il momento di polemizzare né di fare populismo. Qui non abbiamo mai risparmiato sugli investimenti per la sicurezza. Ciò che deve emergere oggi è che se le nostre azioni precedenti non sono state sufficienti, dobbiamo adottare misure più incisive per garantire la sicurezza”.

“All'interno di uno stabilimento come questo, se qualcosa non funziona, bisogna aumentare l'attenzione su un tema così delicato come la sicurezza”, afferma Giuseppe Morsa, Segretario Generale della Fiom Cgil di Avellino. “Al momento, desidero esprimere la mia vicinanza alla famiglia del lavoratore che questa mattina è partito per il lavoro e non è tornato a casa. Questo è il messaggio fondamentale: non si può più trascurare la sicurezza. I lavoratori vengono qui per lavorare e devono poter tornare a casa sani e salvi. Qualcuno non ha adempiuto al proprio dovere. Non voglio definire questo incidente come una morte bianca; ci sono delle responsabilità da comprendere e chi ha commesso errori deve essere ritenuto responsabile per garantire che non accada più. Non possiamo permettere che questa serie di tragedie continui. Quando accade un incidente in uno stabilimento Fiat, significa che l'attenzione sta diminuendo, e questo non è accettabile. I delegati, insieme ai lavoratori, hanno giustamente scelto di astenersi dal lavoro. Come segretari provinciali, indagheremo su come possiamo attirare l'attenzione su questo tema in modo efficace. Prossimamente valuteremo come procedere. Nel frattempo, è essenziale mostrare sostegno alla famiglia che sta attraversando questo momento di enorme tragedia”.

“Dal primo giorno in cui ho iniziato a lavorare in questo stabilimento, questo incidente è stato un duro colpo per noi”, aggiunge il segretario provinciale Ugl Metalmeccanici Antonio Oliviero. “L'azienda pone una grande enfasi sulla sicurezza, quindi possiamo considerare veramente questa tragedia come un evento sconvolgente. Attualmente, le autorità e i responsabili stanno conducendo un'indagine, il che è assolutamente giusto e necessario. Noi, come rappresentanti dei lavoratori, abbiamo deciso di proclamare lo sciopero, e questa decisione è del tutto legittima. Non intendiamo accusare nessuno, ma rimaniamo vigili sulla sicurezza. Purtroppo, il lavoratore si è trovato coinvolto in questa situazione e le cose non sono andate per il verso giusto. È essenziale che tutti aprano gli occhi e si rendano conto che nessuno è al riparo da incidenti. È evidente che ci sono stati molti incidenti in questo periodo, e questo richiede una seria riflessione. Le ditte esterne sono completamente integrate con il resto dei lavoratori dello stabilimento; senza di loro, la produzione sarebbe compromessa. Le loro attenzioni quotidiane ci consentono di continuare la nostra attività. Purtroppo, a volte sono semplicemente casualità della vita, delle fatalità. Al momento, stiamo cercando di comprendere esattamente quale sia stata la dinamica dell'incidente”.

“Nella nostra fabbrica, l'attenzione per la sicurezza delle vite è sempre stata prioritaria”, conclude Luigi Annichiarico Fim Cisl. "Tuttavia, è evidente che qualcosa è andato storto. Dobbiamo ora aspettare per comprendere appieno le dinamiche di questa tragedia. Parlo in qualità di Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), e ribadisco che la sicurezza sul lavoro deve essere una pratica quotidiana, non solo una serie di proclami dopo le tragedie. È fondamentale sensibilizzare sia i lavoratori che le aziende sull'importanza della sicurezza e della responsabilità etica ogni giorno. Al momento, molte dichiarazioni sembrano essere solo parole vuote. Ora dobbiamo concentrarci sul dolore di questa famiglia, per la perdita di questo uomo. Dobbiamo essere resilienti e avanzare in questo momento difficile e complicato. Abbiamo richiesto un resoconto dettagliato alla direzione aziendale, dopo l'incidente avvenuto stamattina, approssimativamente tra le otto e le otto e mezza. Le autorità, incluso i carabinieri, sono intervenute immediatamente a causa della gravità della situazione. L'area è stata messa sotto sequestro e un magistrato è stato incaricato dell'indagine. Ora, l'importante è stabilire con precisione quanto accaduto. Al momento, la dinamica dell'incidente è di importanza secondaria. Resta la tragica realtà della morte”.


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