Cronaca

Aggressione di Forino, la rabbia della 17enne: "Voglio poter camminare di giorno e di notte senza paura"

La giovane di 17 anni di Forino ha affidato ai social la rabbia di essere stata, ancora una volta, vittima di un brutale episodio di violenza, il terzo in un anno

"Voglio poter camminare di giorno e di notte senza paura"

La giovane di 17 anni di Forino ha affidato ai social la rabbia di essere stata, ancora una volta, vittima di un brutale episodio di violenza, il terzo in un anno. L'ultimo il 22 gennaio, verso le 19, mentre la ragazza rientrava a casa dopo una passeggiata con un'amica nel paese. Il racconto della giovane ai carabinieri rivela che, a pochi metri dalla sua abitazione in via Mazzei, è stata aggredita da un uomo con il volto coperto dal cappuccio del giubbotto. Prima di dileguarsi nell'oscurità, l'aggressore le ha inflitto uno schiaffo, causandole una ferita al labbro. Le urla della ragazza hanno attirato l'attenzione dei familiari e di numerosi cittadini che sono accorsi per verificare le sue condizioni. 

Adesso, la minore, scrive sulla sua pagina Facebook: "Se domani sono io mamma, distruggi tutto; se domani tocca a me, voglio essere l’ultima'. Era la frase che ripetevo ad ogni notizia che parlava di violenze, ma non immaginavo mai di esserne protagonista. Vogliamo poter camminare in strada di giorno e di notte senza avere paura, è questa la testimonianza che voglio lasciarvi. A distanza di 15 giorni, dopo essere stata ascoltata, giudicata, colpita non solo fisicamente, non posso più stare in silenzio, perché adesso ho così tanta voce che anche il mio silenzio può parlare. Dicono che la paura non sia un'opzione. Eppure è l'unica che ho ora. Non ci sono opzioni quando hai paura di uscire anche sul balcone. E non ci sono opzioni che tengano quando tutto attorno sembra scorrere noncurante, mentre un nuovo giorno inizia, ti alzi per andare a scuola e ti blocchi sulla soglia. Niente mi è rimasto, se non la paura. E forse la paura più grande, è questo mondo sporco in cui vivo. Felicità e sorrisi finti, morti e guerre in atto, femminicidi all'ordine del giorno, bambini maltrattati, ragazzine inseguite fin sotto casa. E cos'è questo mondo, se non un carcere in cui sembriamo tutti prigionieri di una realtà che non ci appartiene? Perché nessuno parla quando sa? Perché nessuno aiuta quando può? Perché è più facile veder morire qualcuno che buttarsi a salvarne la vita? Fa così tanto male pensare di vivere su questa terra, che a volte penso che se ci vivessi da sola sentirei meno solitudine di quanto ne senta ora. E sarei al sicuro. Sicurezza che ora non ho, e che non trovo neanche nelle quattro mura di casa mia. Perché anche questa è stata sabotata, e di accogliente adesso ha solo i volti di chi prova ancora a farmi sorridere. Ringrazio tutte le persone che hanno sprecato anche un solo istante per farsi sentire vicini, ringrazio anche chi non lo ha fatto. In particolare ringrazio i miei genitori che sono la mia ancora, forza mamma, forza papà. Il coraggio è fatto di paura", conclude.


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