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Avellino ai playoff di Serie C, storia di una pazza e interminabile stagione

Dalla crisi societaria alla sospensione del campionato, il resoconto di un'annata che deve ancora finire

Una pazza, interminabile stagione, quella vissuta dall'Avellino negli ultimi 12 mesi e che ancora deve terminare. Dalle incertezze iniziali legate una crisi societaria che, giorno dopo giorno, assumeva i contorni sempre più profondi di un'ennesima beffa, fino all'avvento di una nuova società e alla conseguente sospensione dei campionati, decretata dall'emergenza coronavirus, il sodalizio biancoverde, e i suoi tifosi, hanno dovuto affrontare mille peripezie.

Ebbene, dopo oltre tre mesi di stop, dall'alto si è deciso che si deve ripartire. Ripartire per concludere, tutto ciò che, a livello professionistico, è rimasto in sospeso. Nemmeno la Lega Pro è riuscita nell'intento di sottrarsi a quanto disposto dalla Figc. Onorare l'impegno e farlo fino alla fine, anche a costo di sacrificare qualcosa - le restanti gare della regular season - per consentire l'emanazione degli ultimi verdetti, tramite lo svolgimento di playoff e playout.

Ai Playoff di Serie C, parteciperà anche l'Avellino, a partire dal 1 luglio. Quando i ragazzi di mister Capuano scenderanno in campo per il primo turno della fase del girone C, sarà trascorso esattamente un anno da quello che, simbolicamente, viene considerato l'inizio di una stagione assai turbolenta e altalenante per i colori biancoverdi

La crisi Sidigas e la ripartenza

Neanche il tempo di festeggiare, doppiamente, per la promozione in Serie C e per la vittoria della Poule Scudetto, che si abbatte, immediatamente, sulla società biancoverde, da poco passata alla storica denominazione - Unione Sportiva Avellino 1912 - l'ennesima stangata.

Il 1 luglio 2019, la Procura di Avellino avanza la richiesta di fallimento nei confronti della Sidigas SpA di Gianandrea De Cesare, proprietaria del pacchetto azionario dell'Us Avellino e della Felice Scandone. Le conseguenze per lo sport irpino sono terrificanti. La società di basket, dopo 19 anni consecutivi di militanza in massima serie, è costretta all'autoretrocessione in Serie B, corrispondente al terzo livello del campionato cestistico italiano. Il sodalizio calcistico che, neanche un anno prima, aveva conosciuto lo scotto del secondo fallimento in nove anni, resta completamente fermo per alcune settimane, senza né tesserare nuovi giocatori, né confermare quelli che avevano fatto parte della risalita tra i professionisti. Una situazione tragica, che spinge le tifoserie di entrambe le squadre ad alzare la voce e a manifestare, in Piazza Libertà, contro la pessima gestione societaria di De Cesare che, in un colpo solo, ha portato al collasso entrambe le compagini.

Nonostante le innumerevoli difficoltà, il club biancoverde riesce, in qualche modo, a ripartire. La costruzione del nuovo organico viene affidata a Salvatore Di Somma, l'ex bandiera dei lupi in Serie A che, già in passato, aveva ricoperto la carica di allenatore dell'Avellino. La guida tecnica viene, invece, destinata a Giovanni Ignoffo, alla sua prima esperienza da capo allenatore di una squadra professionistica. In men che non si dica, la società irpina riesce ad allestire una rosa che, man mano, viene potenziata, nei limiti delle possibilità, prima della fine del calciomercato estivo

Dal promettente inizio all'esonero di Ignoffo

Il 14 agosto, alla prima uscita stagionale, in Coppa Italia di Serie C, contro la Paganese, l'Avellino si presenta con pochissimi giorni di allenamento sulle gambe. Eppure, allo stadio "Marcello Torre", i biancoverdi riescono a sfoderare un'egregia prestazione, strappando un prezioso pareggio (2-2). Quattro giorni più tardi, gli irpini riescono addirittura a superarsi, battendo di misura, al "Partenio-Lombardi", il favoritissimo Bari (1-0) con la marcatura, su rigore, di Alessandro Di Paolantonio, guadagnandosi così l'accesso alla fase a eliminazione diretta della competizione.

In campionato, l'Avellino esordisce in casa, il 25 agosto, contro una rivale storica, il Catania. Sarà una debacle per i ragazzi di mister Ignoffo, che verranno surclassati dagli etnei con il rocambolesco punteggio di 3-6. Sette giorni dopo, i biancoverdi si riscattano, battendo in trasferta la Vibonese (0-1) con un gol di Matteo Rossetti nel finale di gara. Il primo successo in campionato apre a un filotto di vittorie che comprende anche quella casalinga contro il Teramo (2-0) e, quella fuori casa, contro il Picerno (2-3). In particolare, nella gara contro i lucani, a mettersi in mostra è il giovane centravanti francese, Gabriel Charpentier che, dopo appena cinque minuti dall'inizio del match, timbrerà il suo esordio in maglia biancoverde con una rete.

A questo tris di vittorie seguirà, tuttavia, una striscia negativa di altrettante sconfitte, di cui due, consecutive, tra le proprie mura (Bisceglie e Virtus Francavilla, entrambe per 0-1) e la terza maturata nel derby contro la Cavese (2-0). L'opportunità sprecata a domicilio, contro il fanalino di coda Rende (0-0), pone già la posizione di mister Ignoffo in bilico: per salvare la propria panchina, il tecnico di Monreale dovrà fare risultato contro la Paganese.

Al "Torre" di Pagani, l'Avellino parte benissimo, grazie alla rete del vantaggio iniziale di Charpentier ma, nella ripresa, si fa rimontare dagli azzurrostellati, che vanno a segno con Scarpa, Perri e Calil. Finisce 3-1 per i padroni di casa. Per Giovanni Ignoffo, la sua brevissima avventura sulla panchina biancoverde finisce qui.

L'arrivo di Capuano e il primo cambio societario

Il 16 ottobre 2019, l'Us Avellino comunica di aver affidato la propria panchina a Ezio Capuano. Il vulcanico allenatore di Pescopagano arriva, così, in Irpinia, esordendo in una conferenza stampa assai concitata: il tecnico, in quest'occasione, spiega le sue motivazioni alla base di un episodio accaduto ai tempi della Juve Stabia in cui, dopo una vittoria contro i lupi, lo stesso Capuano si lasciò andare a un'esultanza smoderata, causa di un iniziale astio dei tifosi biancoverdi nei suoi confronti. 

L'arrivo di Capuano non porta subito i frutti sperati. Dopo un pareggio casalingo contro il Bari (2-2) e l'impresa di Terni, a opera del solito Charpentier (0-1), l'Avellino rimedia altre quattro sconfitte di fila, in successione: Reggina (1-2), Catanzaro (3-1), Potenza (0-2) e Casertana (2-0), intervallate dal successo in coppa contro la Cavese (2-1).

La vittoria liberatoria contro il Rieti al "Partenio-Lombardi" (3-1) del 24 novembre, a cui fa seguito l'eliminazione dalla Coppa Italia di Serie C per mano della Ternana (0-1) e il terzo colpo esterno stagionale, a Viterbo (0-1), è il preludio a quella che sembra essere, finalmente, la svolta in ambito societario: il Tribunale di Avellino, infatti, autorizza il passaggio delle quote alla Idc srl, una cordata capeggiata dagli imprenditori sanniti Luigi Izzo e Nicola Circelli e alla quale prendono parte, con quote di minoranza, anche gli irpini Andrea Riccio e Ciriaco Cusano.

Per il club biancoverde, le nuvole all'orizzonte sembrano essere svanite. Eppure, c'è ancora il tempo per concludere in bellezza l'anno solare e il girone d'andata, con un 3-1 casalingo rifilato alla Sicula Leonzio e con un bellissimo exploit a Monopoli (0-2) a opera di Parisi e Di Paolantonio.

Gli ottimi risultati conseguiti sul campo vengono, tuttavia, offuscati dal grave infortunio accorso a Charpentier e dalla notizia delle dimissioni di Salvatore Di Somma dal ruolo di direttore sportivo. Il 3 gennaio, l'Us Avellino ufficializza il ritorno di Carlo Musa, a distanza di quasi sei mesi dalla fine della sua prima avventura nelle vesti di ds biancoverde, il quale verrà affiancato dal neo direttore generale Aniello Martone.

La "battaglia dei comunicati" e l'avvento di D'Agostino

Alla ripresa del campionato, l'Avellino inizia in sordina il girone di ritorno. Pari interno contro la Vibonese (1-1), sconfitte esterne a Teramo (1-0) e Catania (3-1) e altri quattro "X": gli 1-1 contro Picerno, Bisceglie e Virtus Francavilla e lo 0-0 interno contro la Cavese.

Nel frattempo, le nubi tornano a offuscare il cielo del sodalizio biancoverde. Dalle prime incomprensioni, legate ad alcune scelte sul calciomercato di gennaio non condivise all'unanimità da tutti i soci, si passa a una vera e propria "battaglia di comunicati" tra Luigi Izzo e Nicola Circelli. L'imprenditore di Montesarchio, infatti, addossa al secondo la responsabilità riguardante il blocco del mercato imposto dalla Covisoc, a causa dei mancati requisiti di solvibilità economica di alcuni soci della cordata. Circelli, dal canto suo, ribadisce, in una conferenza stampa, di essersi impegnato in prima linea per il bene dell'Us Avellino e di essere stato costretto a tener fuori dalla società altri potenziali soci, per volere dello stesso Izzo. La guerra tra le due parti provoca ulteriori scossoni, con le dimissioni di Martone, l'esonero di Musa e il ritorno di Di Somma nelle vesti di ds.

In questa situazione alquanto grottesca e ridicola, a rimetterci sono soltanto i tifosi dell'Avellino. La Curva Sud, stanca di tutte queste vicissitudini societarie, decide di disertare i gradoni, fino a quando non verrà fatta chiarezza. Le partite casalinghe contro Cavese (0-0) e Paganese (2-1) si svolgono in un "Partenio-Lombardi" dall'aria spettrale. Allo stesso modo, il settore ospiti risulterà quasi completamente vuoto nelle gare esterne contro Virtus Francavilla, Rende (0-1) e Bari (2-1).

Il 29 febbraio, finalmente, avviene la tanto attesa svolta. L'imprenditore di Montefalcione, Angelo Antonio D'Agostino, firma un pre-accordo con Luigi Izzo e Nicola Circelli per il passaggio delle quote che diventerà definitivo, qualche giorno dopo, presso lo studio del notaio Pellegrino D'Amore. Il nuovo patron dell'Avellino entra nell'Idc srl, assumendone l'87,5% delle quote e lasciando un restante 12,5% della porzione agli altri due imprenditori irpini, Andrea Riccio e Nicola Cusano della Innovation Football, che restano così in società.

La prima vittoria dell'era D'Agostino e la sospensione del campionato

La sconfitta del 1 marzo, al "San Nicola", contro il Bari (2-1), non spegne l'entusiasmo ritrovato della nuova compagine societaria e della tifoseria biancoverde, pronta a ripopolare i gradoni dello Stadio "Partenio-Lombardi" in occasione del match interno dell'8 marzo contro la Ternana.

Ma i problemi, soprattutto per i supporters irpini, proprio non vogliono finire in questa stagione tanto assurda, quanto folle. L'emergenza coronavirus è arrivata anche in Italia e sta sconvolgendo la vita di tutti i giorni. Anche il nostro calcio viene travolto, irrimediabilmente, dalla furia del Covid-19. La Lega Pro corre ai ripari e impone che tutte le gare valevoli per la trentesima giornata del girone C vengano disputate a porte chiuse. La prima partita dell'era D'Agostino nella "Tana del Lupo" si svolgerà, dunque, senza il pubblico biancoverde.

L'Avellino, dinanzi al suo nuovo presidente, gioca una grande gara e conquista un successo (2-0) che, di lì a qualche mese, si rivelerà importantissimo per le sorti della stagione. La sospensione dei campionati a causa dell'emergenza Covid-19 non ferma, infatti, la volontà della Figc di portare a compimento l'intera opera, almeno per quanto riguarda le attività professionistiche.

La Lega Pro, pertanto, si convince a far ripartire la Serie C, a patto che venga disputata soltanto la fase post season del campionato. Per stabilire la griglia, di conseguenza, verrà presa in considerazione la classifica al momento della sospensione della stagione. Questa decisione finale gioverà all'Avellino, in virtù del decimo posto conseguito durante la stagione regolare. Il 31 maggio, il club biancoverde dichiara di aver accettato la sfida: anche l'Avellino, dunque, prenderà parte ai playoff di Serie C.

In una stagione così tanto travagliata, i biancoverdi avranno l'opportunità di andare fino in fondo per guadagnarsi addirittura la promozione in Serie B: un obiettivo che, fino a dodici mesi fa, nessuno avrebbe nanche minimamente immaginato. L'impresa, indubbiamente, sarà ardua anche stavolta. Ma, per una squadra ormai abituata a sopperire a così tante difficoltà in così poco tempo, sognare non costa nulla. E chissà, se quel sogno possa diventare, tra qualche mese, una bellissima realtà.


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