Sport

Us Avellino, 10 record e curiosità da sapere

I numeri e le statistiche che hanno fatto la storia

Si rinnova l'appuntamento con la rubrica amarcord settimanale, dedicata alle due realtà sportive più importanti della nostra provincia: l'Unione Sportiva Avellino e la S.S. Felice Scandone.

La puntata odierna sarà dedicata ai record e alle curiosità riguardanti il club calcistico biancoverde. In tal caso, abbiamo tenuto conto non soltanto delle statistiche di squadra, ma anche individuali, con i calciatori e gli allenatori che hanno fatto la storia del calcio irpino. 

Andiamo a scoprire, dunque, le dieci cose da sapere sull'U.S. Avellino 1912.

1. Maggior numero di punti in un campionato

Gli 83 punti realizzati nella stagione 2018-19 in Serie D rappresentano, al momento, il record conseguito in una sola stagione dall'Avellino. Da precisare, tuttavia, che nell'annata di riferimento il club non aveva la denominazione che conosciamo oggi, bensì vi era una denominazione provvisoria, ossia "Calcio Avellino Ssd", dovuta al fallimento della società precedente, avvenuto nell'estate del 2018. Soltanto a seguito della promozione in Serie C e del ritorno, quindi, nel calcio professionistico, il club ha potuto esercitare il passaggio da società dilettantistica a professionistica, assumendo così la vecchia e storica denominazione.

In Serie C, il massimo score totalizzato dai lupi risale alla stagione 2002-03, in cui l'Avellino chiuse il campionato a quota 69 punti, al pari del Pescara, ma sufficienti a decretare la promozione in serie cadetta degli uomini di mister Vullo, in virtù degli scontri diretti vinti sugli abruzzesi. Sempre in terza divisione, nella stagione 1972-73 fu stabilito il record di punti totalizzati, con ciascuna vittoria valevole 2 punti, e non 3: 62, un record che permise agli irpini di approdare, per la prima volta nella propria storia, in Serie B.

In Serie B, il record di punti conseguiti in una sola stagione (59) è stato stabilito, per la prima volta, nella stagione 2013-14, reiterato anche nell'annata successiva dagli uomini di mister Rastelli (stagione 2014-15): anche in questo caso, bisogna precisare che la società biancoverde era iscritta con una denominazione, ossia "Associazione Sportiva Avellino 1912", diversa da quella attuale.

Della stagione 1986-87, infine, il massimo score in Serie A (30 punti) e il miglior piazzamento della storia dei lupi in massima serie: l'ottavo posto, già ottenuto, per la prima volta, nella stagione 1981-82.

 2. Maggior numero di vittorie in un campionato

Sono ben 28 le vittorie conseguite dall'Us Avellino nel già citato campionato di Serie C 1972-73. Meraviglioso fu il cammino condotto dai ragazzi di mister Tony Giammarinaro: un cammino che vide, tra le tappe fondamentali per l'accesso in Serie B, un successo sul Lecce, sconfitto al "Partenio-Lombardi" (1-0) alla terzultima giornata di campionato.

Sempre alla stagione 1972-73, appartiene il record del maggior numero di vittorie in casa (18) in un solo campionato. Per quanto riguarda quello dei successi in trasferta, il record, sempre stabilito dall'Avellino di mister Giammarinaro (10), è stato scavalcato dall'Avellino in Serie D, nella stagione 2018-19: 11 le vittorie fuori casa di Morero e compagni. Vale, tuttavia, anche in questo caso, la considerazione fatta in precedenza sulla denominazione provvisoria del club biancoverde.

Prima di allora, il massimo score di vittorie fuori casa, fatto registrare nell'annata storica della prima promozione in B, era stato eguagliato soltanto in un'occasione, ossia dall'Asd Avellino Calcio.12 nella stagione 2009-10 di Serie D: anche in quel caso, la denominazione risultava essere diversa da quella attuale. L'Avellino Calcio.12 mutò, dapprima, in As Avellino 1912 nell'estate 2010 e, successivamente, a ridosso della stagione 2015-16, ritornò a essere Us Avellino 1912.

In Serie A, il record di vittorie stagionali venne scritto nella stagione 1980-81: 10, 9 delle quali tra le mura amiche.

3. Vittoria con maggior scarto di reti in casa

Avellino-Angri 12-0. Ebbene sì, il risultato che state leggendo non è l'esito finale di un'amichevole, bensì di una partita ufficiale, disputata nel campionato di Promozione 1951-52, consistente in una sorta di campionato interregionale che dava la possibilità, alle squadre classificate nelle posizioni più alte di classifica, di approdare in IV Serie, corrispondente all'attuale Serie D.

La roboante vittoria contro l'Angri (12-0) rappresenta, ancora oggi,il successo con più largo scarto della storia dell'Us Avellino. Soltanto un anno prima, i biancoverdi avevano fatto registrare quello che, ad oggi, è il secondo successo con più ampio divario: il 9-0 alla Torrese (l'attuale Savoia) della Serie C 1950-51, con cui fu eguagliato il risultato analogo, inflitto al Barletta nella stagione 1946-47 di terza serie.

In Serie B, degna di nota è la goleada biancoverde contro l'Hellas Verona della stagione 2003-04: al "Partenio-Lombardi", in quell'occasione, finì 6-0 per gli irpini, in un vero e proprio show messo in mostra dagli uomini di Zdenek Zeman. Ancora oggi, quella contro gli scaligeri rappresenta la più larga vittoria in serie cadetta dei lupi.

In Serie A, da registrare i due successi con maggior scarto sul Catanzaro (4-0) della stagione 1982-83, e quello sul Milan (4-0) della stagione successiva.

4) Vittoria con maggior scarto di reti in trasferta

Qualche anno dopo l'incredibile successo nel derby campano contro l'Angri, l'Avellino riuscì a piazzare anche quello che, ancora oggi, è conosciuto come il successo esterno con maggior scarto di reti. Nella IV Serie 1955-56, infatti, i lupi si imposero a Crotone con il punteggio di 1-7.

Nessun'altra rosa in maglia biancoverde è riuscita a fare meglio. Soltanto un ventennio dopo, in occasione dell'ultima giornata del campionato di Serie B 1975-76, gli uomini di Corrado Viciani andarono vicini a eguagliare il largo successo ottenuto in terra calabrese: in quell'occasione, l'Avellino riuscì a dominare a Ferrara, contro la Spal, con un perentorio 0-5, la più larga vittoria esterna in serie cadetta nella storia dei Lupi d'Irpinia.

Indimenticabile, in Serie A, fu il successo allo stadio "Friuli" della stagione 1986-87: in quell'occasione, gli uomini di Luis Vinicio strapazzarono l'Udinese con un 2-6 destinato a diventare, al tempo stesso, la terza vittoria con più largo scarto e quella con il maggior numero di reti segnate in una sola partita dagli irpini in massima serie. 

Il 2-6 a Udine andò ad eguagliare due successi con lo stesso, identico punteggio: quello sulla Sibilla Bacoli della Terza Divisione 1929-30 e quello sul Barletta della Serie C 1972-73

5) Calciatori con più presenze in maglia biancoverde

E' Simone Puleo il calciatore dell'Avellino con più presenze in maglia biancoverde. Arrivato in Irpinia nell'estate del 2000, il difensore milanese ha scritto pagine indelebili della storia recente dell'Unione Sportiva, con le due promozioni in Serie B, ottenute nel 2003 e nel 2005, e una terza, conseguita nel 2007, dopo una breve parentesi a Crotone nella seconda parte di stagione 2005-06. Sempre nel 2007, la cessione al Monza, prima di tornare a vestire di nuovo i colori biancoverdi nell'estate 2009, con la nuova Avellino Calcio.12, erede dell'Uesse fallita qualche settimana prima.

Se si prende in considerazione anche il triennio 2009-12, in cui la società non aveva ancora riacquisito logo e denominazione storici, Puleo risulta essere il giocatore con il maggior numero di presenze con la compagine irpina: sono ben 284 le partite ufficiali disputate dal centrale difensivo con la maglia biancoverde.

In classifica, Puleo precede di sole sette lunghezze Angelo D'Angelo, fermo a quota 277. Anche in questo caso, l'ex centrocampista dei lupi, in forza ora alla Casertana, ha vestito per diversi anni la maglia prima dell'Avellino Calcio.12 e poi dell'As Avellino, prima che diventasse di nuovo Uesse nella stagione 2015-16.

Il giocatore ad aver vestito per più volte la maglia dell'Us Avellino 1912, esclusivamente sotto questa denominazione, è dunque Elio Grappone, che ha giocato con l'Unione Sportiva dal 1952 al 1956 e, successivamente, dal 1960 al 1964, per un totale di 230 presenze.

In Serie A è, invece, Salvatore Di Somma a detenere il record di presenze con la maglia biancoverde148 tra il 1978 e il 1984.

6) Migliori marcatori in maglia biancoverde

La classifica dei migliori marcatori con la maglia dell'Avellino vede, in prima posizione, Luigi Castaldo: l'attaccante di Giugliano ha vestito la maglia biancoverde dal 2012 al 2018, periodo in cui ha totalizzato 70 reti in 205 gare ufficiali, scavalcando il compianto Franco Tanelli che, tra il 1946 e il 1949, aveva segnato 61 gol con la maglia dell'Us Avellino. Anche qui, occorre fare una precisazione: le prime tre stagioni disputate da Castaldo in Irpinia vedevano i biancoverdi essere iscritti con la denominazione "Associazione Sportiva Avellino 1912"; soltanto a partire dalla stagione 2015-16, i lupi tornarono alla denominazione storica, "Unione Sportiva Avellino".

Da notare, inoltre, che Castaldo risulta essere anche il miglior marcatore dei Lupi in Serie B, con ben 51 reti: in questo caso, pur volendo sottrarre le 27 marcature siglate in Serie B con la provvisoria denominazione, il risultato non cambia, in quanto l'ex attaccante biancoverde risulterebbe, comunque, primo in graduatoria (24), staccando Matteo Ardemagni e Alessandro Pellicori, fermi a quota 20.

In Serie A, il marcatore più prolifico è stato Ramon Angel Diaz22 gol in tre stagioni, dal 1983 al 1986, per il centravanti argentino.

Appartiene a Raffaele Biancolino, infine, il record di maggior numero di reti siglate in una sola stagione: le 24 marcature messe a segno nella stagione 2006-07 di Serie C1, alle quali va aggiunta la rete siglata nel ritorno della finale play-off contro il Foggia (3-0 d.t.s.), per un totale complessivo di 25 gol.

7) Allenatori con maggior numero di panchine

L'allenatore che si è sieduto per il maggior numero di volte sulla panchina dell'Us Avellino è Silvio Di Gennaro: il tecnico di Civitavecchia ha legato il suo nome a quello della compagine biancoverde nella seconda metà degli anni Cinquanta. In particolare, ha guidato i lupi in due diversi periodi: dal 1955 al 1957 e dal 1958 al 1960, per un totale di 136 panchine, spalmate in tre campionati diversi (IV Serie, Interregionale, Serie C).

Nessun allenatore è riuscito a totalizzare un numero maggiore delle panchine di Di Gennaro con l'Avellino. Nel 2014-15, Massimo Rastelli ha eguagliato il record di Tony Giammarinaro, al secondo posto: 117 panchine in biancoverde, considerando anche le tre partite dei play-off validi per l'accesso in Serie A (l'1-2 contro lo Spezia e la doppia sfida contro il Bologna, 0-1 al "Partenio-Lombardi" e 2-3 al "Dall'Ara"). A differenza di Giammarinaro, tuttavia, il tecnico di Torre Annunziata ha allenato in tutte e 117 le occasioni l'Associazione Sportiva Avellino, prima che assumesse la storica denominazione "Us Avellino 1912" nella stagione seguente dove, a guidare i lupi, fu Attilio Tesser. 

In Serie A, è Luis de Menezes, detto Vinicio, a detenere il maggior numero di apparizioni in qualità di tecnico dell'Us Avellino. Il mister brasiliano arrivò, per la prima volta, in Irpinia, nell'estate 1980, riuscendo a compiere il miracolo di salvare una squadra che partì con 5 punti di penalizzazione e che fu condizionata dal tragico terremoto del 23 novembre di quarant'anni fa. Nella stagione successiva, Vinicio fu esonerato, per poi ritornare sulla panchina dei lupi nella stagione 1986-87, dove riuscì a portare i lupi all'ottavo posto e al record dei 30 punti sopracitato. Un pessimo inizio di campionato nell'annata successiva gli costerà caro, con un altro esonero. Il bilancio totale è, comunque, di 86 presenze, quanto basta per rendere Vinicio il tecnico con il maggior numero di panchine per i lupi in massima serie.

In Serie C, infine, il tecnico con il record di panchine biancoverdi è Renato Piacentini, con 105 presenze tra il 1966 e il 1971.

8) Squadre avversarie con un maggior numero di precedenti

E' l'Ascoli la squadra avversaria contro la quale l'Avellino ha giocato il maggior numero di partite ufficiali nella sua storia. Sono ben 61 gli incontri che gli irpini hanno disputato contro i marchigiani, molti dei quali legati alle storiche battaglie tra le due provinciali in Serie A. Il bilancio totale degli incontri con la compagine ascolana è di 17 vittorie, 20 pareggi e 24 sconfitte.

Al secondo posto della classifica dei precedenti con altre squadre vi è il Pescara, avversario che l'Avellino ha affrontato, nei vari livelli in cui è suddiviso il campionato italiano, lo stesso numero di volte in cui l'Uesse è scesa in campo contro l'appena citato Ascoli: 58 volte. A fare la differenza tra le due avversarie è il fatto che biancoverdi e bianconeri si siano affrontati in un maggior numero di volte in Coppa Italia (3), a dispetto dell'unica occasione in cui gli irpini hanno affrontato gli abruzzesi nella competizione nazionale a eliminazione.

Tra le squadre campane, è la Casertana l'avversaria più abituale nei derby disputati dai lupi irpini: 47 gli incontri totali contro i falchetti in gare ufficiali, uno in più rispetto ai 46 complessivi che l'Avellino ha disputato, a testa, contro altre due compagini della Campania, ovvero Salernitana e Benevento.

E, tra le avversarie in Serie A, non poteva che esserci il Napoli tra le compagini contro le quali l'Avellino ha disputato il maggior numero di partite: 20 sfide in 10 anni di massima serie, con i partenopei a prevalere, il più delle volte. I nostri cugini campani, in realtà, condividono il record con cinque squadre, ossia Fiorentina, Juventus, Inter, RomaTorino, mai retrocesse nei dieci anni consecutivi di massima serie dei lupi (dal 1978 e 1988) e, quindi, sempre presenti in qualità di avversarie del club irpino in quel periodo.

9) 300 partite in Serie A: un sogno nato al "San Siro" e finito al "Meazza"

Sono esattamente trecento le gare disputate dall'Us Avellino in massima serie, dal 1978 al 1988. Il primo match in Serie A dei biancoverdi è datato 1 ottobre 1978: allo stadio "San Siro", nel match contro il Milan, i biancoverdi, al loro esordio assoluto, disputarono un'egregia gara, ma dovettero arrendersi a undici minuti dal termine dell'incontro, a causa di un gol di Ruben Buriani al 79'.

La prima gara in massima serie passerà, alla storia, per un curioso aneddoto, riguardante Adriano Lombardi: sprovvisto, in quell'occasione, di un documento di riconoscimento, l'indimenticato capitano dei lupi fu bloccato, nel pre-gara, dall'arbitro Maurizio Mattei di Macerata e non poté, quindi, prendere parte allo storico incontro.

Per un folle caso del destino, anche la 300esima e ultima partita dell'Avellino in Serie A fu disputata al San Siro di Milano, da pochi anni ribattezzato "Stadio Giuseppe Meazza". Era il 15 maggio 1988 e, in quell'occasione, l'avversario fu l'altra compagine meneghina, l'Inter, contro la quale l'Avellino non riuscì ad andare oltre l'1-1. Il pareggio non bastò agli irpini per conservare un posto nell'Olimpo del calcio italiano. Per gli uomini di mister Eugenio Bersellini, l'epilogo fu amaro: retrocessione in Serie B al penultimo posto, proprio nell'anno in cui era stato ridotto il numero di declassamenti. Soltanto 23 i punti conquistati dai lupi in 30 gare di campionato.

Da quel maledetto 15 maggio dell'88, il numero di gare disputate dall'Avellino in Serie A è rimasto fermo a quota 300. Il bilancio totale è di 79 vittorie, 111 pareggi e 100 sconfitte.

10) 10 anni consecutivi in Serie A: la "Leggenda dell'Avellino"

Ultimo dato, ma non per importanza, da sottolineare è quello relativo al periodo temporale in cui l'Unione Sportiva Avellino 1912 ha militato in Serie A. Dieci anni consecutivi, dal 1978 al 1988, che hanno permesso ai biancoverdi di entrare, a tutti gli effetti, nella storia del calcio italiano.

Al Sud, nessuna squadra, a parte il Napoli, è riuscita a garantirsi una permanenza così lunga in massima serie, in termini di anni consecutivi. L'unica squadra del Meridione ad andare vicina a eguagliare il "quasi" record dei biancoverdi è stata il Palermo che, dopo essere ritornato in Serie A nel 2004-05, si è, tuttavia, fermato a nove stagioni di fila, retrocedendo in Serie B nella stagione 2012-13.

Tutto ciò contribuisce a render chiara, ancor di più, l'importanza che l'Avellino ha rivestito nel calcio italiano di quell'epoca. Un calcio diverso da come lo conosciamo oggi. Un calcio in cui valeva la "Legge del Partenio", alla quale nessuna delle grandi è riuscita a sottrarsi in questi 10 anni fantastici. Un calcio in cui anche le provinciali riuscivano, a volte, a vestire i panni delle nobili. Un calcio che, in sostanza, ha dato anche all'Avellino e a un'intera provincia la possibilità non solo di emergere da un punto di vista sportivo, ma anche di riscattarsi da un punto di vista sociale, in un contesto storico, economico e culturale terribilmente segnato dal sisma del 1980.

La "Leggenda dell'Avellino", così come è stata ribattezzata, ancora oggi è un caso che fa storia, non solo nell'Italia calcistica, ma in tutto il mondo. Un esempio di come una piccola realtà del Mezzogiorno possa arrivare, con umiltà e sacrificio, a diventare grande tra le grandi.


Si parla di