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Us Avellino, le 10 coreografie più belle della Curva Sud

Lo spettacolo dei tifosi biancoverdi in dieci momenti indimenticabili

Continua il nostro appuntamento settimanale con la rubrica amarcord sportiva, dedicata alle due realtà sportive più importanti della nostra provincia: l'Unione Sportiva Avellino e la Società Sportiva Felice Scandone.

La puntata che vi proponiamo oggi, in particolare, ha per protagonista la Curva Sud: il fulcro del tifo biancoverde che, con le sue bellissime coreografie e il suo incessante sostegno alla squadra, si è guadagnata la stima e il rispetto dell'intero mondo ultras, già a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, dimostrando, a più riprese, di meritare ben altri palcoscenici rispetto alle serie inferiori in cui ha militato, prevalentemente, negli ultimi trent'anni.

L'appuntamento odierno è, dunque, dedicato alle dieci coreografie più belle della Curva Sud Avellino, molte delle quali, ancora oggi, vengono ricordate con tanto affetto dai supporters irpini.

10° posto: Avellino-Reggina 0-1 (stagione 1994-95)

La nostra Top 10 parte con una coreografia storica, proposta dalla Curva Sud nella stagione 1994-95, in occasione di un match fondamentale ai fini della corsa verso la serie B. Allo stadio "Partenio-Lombardi", l'Avellino di Giuseppe Papadopulo è chiamato alla vittoria contro la capolista del girone B della Serie C1, ossia la Reggina

Il colpo d'occhio sugli spalti è evidente, con tantissimi tifosi sugli spalti, di cui circa 1.000 provenienti da Reggio Calabria. I supporters irpini si fanno trovare pronti, per l'occasione, con una coreografia semplice, ma coinvolgente, realizzata con cartoncini bianchi, verdi e rossi, con la riproduzione di due tinte tricolori ai lati della curva e di una bandiera biancoverde al centro, recante i numeri dell'anno di nascita del club, il 1912.

Diverso sarà l'esito sul campo, dove saranno gli amaranto a imporsi di misura sui lupi, con una rete di Alfredo Aglietti che spianerà la strada ai calabresi verso la serie cadetta.

9° posto: Cesena-Avellino 1-0 (stagione 2007-08)

In nona posizione, ecco una delle tante sciarpate per le quali la Curva Sud si è fatta conoscere, in ambito nazionale e non solo. Anche qui la posta in palio è altissima, con l'Avellino in lotta per non retrocedere in Serie C1 e impegnata in un match esterno contro il Cesena, ultimo in classifica e con ormai poche speranze di permanenza in Serie B.

Vista l'importanza dell'incontro, lo stadio "Dino Manuzzi" viene letteralmente invaso dai tifosi biancoverdi, accorsi non solo dall'Irpinia, ma da ogni parte d'Italia per sostenere la squadra in un momento delicatissimo, figlio di una stagione altrettanto complicata con l'alternanza di ben tre allenatori sulla panchina (Maurizio Sarri, Guido Carboni e Alessandro Calori) e con il rischio di guai economico-finanziari dietro l'angolo.

La sciarpata pre-gara, al grido di "Non si ferma quest'amore", rappresenta un ricordo ancora nitido nella mente dei tifosi biancoverdi: l'unico, degno di nota e legato una partita che l'Avellino perderà 1-0 e che segnerà indelebilmente la stagione 2007-08 dei lupi, conclusasi con la retrocessione in terza serie (vanificata, poi, dal ripescaggio avvenuto in seguito al fallimento del Messina).

8° posto: Avellino-Albinoleffe 0-2 (stagione 2005-06)

In ottava piazza, un altro bel ricordo per la presenza massiccia di tifosi biancoverdi lontano dal "Partenio-Lombardi". A causa della squalifica del campo di gioco, in seguito a un episodio di aggressione al portiere del Vicenza nell'ultimo match casalingo della stagione regolare, l'Avellino è costretto a giocare l'andata dei playout di Serie B, contro l'Albinoleffe, allo stadio "Renato Curi" di Perugia.

La distanza chilometrica tra le due città non spaventa alcunché gli appassionati irpini, che invadono il capoluogo umbro e offrono, al momento dell'ingresso delle due squadre sul terreno di gioco, uno spettacolare gioco di bandiere biancoverdi, sventolate nel settore riservato alla Curva Sud. Ad accompagnare la coreografia, uno striscione che recita questa frase:

"Noi gente d'Irpinia baluardo della cadetteria"

Anche in quest'occasione, purtroppo, il popolo irpino verrà disatteso: gli uomini di mister Colomba verranno sconfitti dai seriani con il punteggio di 0-2. Un tonfo che si rivelerà fatale per i lupi, ai quali non basterà il 2-3 nel match di ritorno per ottenere la tanto agognata salvezza.

7° posto: Avellino-Perugia 1-2 (stagione 2014-15)

Il 5 marzo 2015 è una data storica per il calcio irpino e per la sua tifoseria: l'A.S. Avellino, militante nel campionato di Serie B, ottiene dall'Associazione "Per La Storia" il diritto all'utilizzo della denominazione e del logo appartenuti all'Unione Sportiva Avellino 1912 fino al 2009, anno del suo fallimento.

Una vittoria speciale, soprattutto per la Curva Sud che, in quegli anni, ha dovuto affrontare con molta sofferenza le pesanti conseguenze derivanti dalla fine della prima società calcistica, tra cui lo scioglimento dei vecchi gruppi ultras e un vertiginoso calo delle presenze allo stadio. Una vittoria che viene celebrata doverosamente allo stadio "Partenio-Lombardi", in occasione della gara interna contro il Perugia del 21 marzo 2015.

Il risultato finale della gara (1-2 per gli umbri) passa in secondo piano, rispetto allo spettacolo offerto da tutta la tifoseria, con un'alternanza di bandierine bianche e verdi in tutta la struttura e un gigantesco lenzuolo, collocato al centro della curva, raffigurante lo storico logo. Sulla balaustra, invece, campeggia una maglia biancoverde, recante sempre il logo e, in aggiunta, la scritta "U.S. Avellino 1912". A completare la splendida coreografia, la bellissima frase contenuta nello striscione:

"Ora cucito sul mio petto... e qui ti lascio per sempre!"

6° posto: Avellino-Atalanta 0-0 (stagione 2005-06)

In sesta posizione, troviamo la coreografia organizzata dalla Curva Sud in occasione del match tra Avellino e Atalanta della stagione 2005-06. Allo stadio "Partenio-Lombardi", va in scena una partita che fa riaffiorare nella mente dei tifosi più nostalgici alcune delle sfide tra le due squadre in massima serie, a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta.

Ora, a dividere le due compagini sono soprattutto gli obiettivi, con i lupi invischiati nella lotta per non retrocedere e la Dea pronta a fare il ritorno in massima serie. L'atmosfera è quella giusta: si gioca di sabato sera, contro la Regina delle Provinciali, e i tifosi biancoverdi rispondono alla grande all'appuntamento.

Tutta la curva, in pochi secondi, si colora di cartoncini verdi e bianchi con effetto argentato. Al centro, viene fatto calare il vecchio e indimenticato simbolo delle tante sfide in massima serie: quel lupo, su bandiera a strisce, presente sulle aste di tutti i tifosi irpini negli anni di Serie A, rispolverato in vista di una sfida di altri tempi e rievocante un calcio che non è più quello di vent'anni prima.

Meraviglioso è anche il messaggio sullo striscione:

"Al canto dei lupi s'innalzi l'antica bandiera per la battaglia di questa sera"

Tanto agonismo in campo, ma nessuna rete, in un match senza né vincitori, né vinti.

5° posto: Avellino-Salernitana 1-0 (stagione 2015-16)

A metà classifica della nostra Top 10, ecco la spettacolare "fumogenata" nel derby di inizio anno 2016 tra Avellino e Salernitana, valevole per la prima giornata del girone di ritorno del campionato di Serie B.

Un confronto, quello tra biancoverdi e granata, che manca al "Partenio-Lombardi" dalla stagione 2006-07, se si esclude il match di fine 2008 (terminato 1-1) caratterizzato, tuttavia, dall'assenza dei supporters ospiti, a causa del divieto di trasferta imposto dall'Osservatorio sulle manifestazioni sportive. Dopo un po' di tempo, quindi, Avellino e Salernitana tornano ad affrontarsi in un derby vero, seguito da ambo le parti, con lo stadio che, nel limite dei posti previsti dalla nuova capienza ridotta dello stadio irpino, fa registrare comunque il sold out.

La Curva Sud prepara, per i suoi odiati cugini, nel corso del match, uno spettacolo mai visto negli ultimi anni: non luci d'artista, ma un sensazionale gioco di vari colori, fatto di fumi verdi, gialli e arancioni che si prolunga per vari minuti e che fa il giro del mondo, proprio come, qualche mese prima, un'altra grande coreografia pirotecnica, che vedremo tra poco.

Sul campo, gli irpini riusciranno ad avere la meglio, sconfiggendo l'Ippocampo di misura con una rete di Marcello Trotta nella ripresa.

4° posto: Crotone-Avellino 0-1 (stagione 2002-03)

Ai piedi del podio, troviamo la splendida cornice di pubblico presente allo stadio "Ezio Scida" di Crotone dove, in occasione dell'ultima giornata della stagione regolare di Serie C1, girone B, l'Avellino deve vincere contro i padroni di casa per accedere in Serie B.

Per l'occasione, come vi avevamo già accennato in una delle puntate precedenti, i tifosi biancoverdi invadono la città calabrese, occupando tre quarti dello stadio locale e costringendo la tifoseria di casa ad assieparsi nella tribuna dov'è posizionata la videocamera che riprende le azioni di gioco.

Poche volte, nella storia del calcio, si è assistito a situazioni di questo genere, con la squadra ospite che si ritrova, in pratica, a giocare in casa la partita più importante dell'anno. Fin dai minuti antecedenti al fischio d'inizio, i tifosi biancoverdi popolano i gradoni dello "Scida", intonando cori e facendo partire uno sventolio di bandiere, sciarpe e steccati che si prolunga fino all'ingresso delle due compagini sul rettangolo di gioco.

"Questo è il tempo di vincere con te!", gridano all'unisono i supporters biancoverdi ai loro beniamini. E gli uomini di mister Vullo non tradiranno le promesse fatte: il gol di Salvatore Marra permetterà, infatti, all'Avellino di approdare in cadetteria, dopo ben sette anni di assenza, tra la gioia incontenibile dei sostenitori irpini e lo stupore degli stessi giocatori, mai impreziositi, nel corso della loro carriera, da così tanto affetto.

3° posto: Avellino-Napoli 2-1 (stagione 2004-05)

Inauguriamo il podio di questa fantastica Top 10, dedicata alla tifoseria avellinese, con la bellissima coreografia inscenata dai supporters irpini, in occasione della gara di ritorno della finale playoff contro il Napoli, stagione 2004-05 del campionato di Serie C1 girone B.

In un "Partenio-Lombardi" gremito in ogni ordine di posto, per quella che passerà alla storia come una delle partite più belle del club biancoverde, la Curva Sud dà vita a uno splendido prepartita, con un'alternanza di cartoncini verdi, di due tonalità differenti, e con un assordante boato: "Vinceremo noi!", rivolto ai propri cugini partenopei.

Ma il vero colpo d'occhio è il bandierone al centro della curva: su di esso, vi è raffigurato il monumento simbolo del capoluogo irpino, ossia la Torre dell'Orologio. Anche lo striscione è un chiaro richiamo a quanto proposto, sul lenzuolo gigante, dai fenomenali supporters dei lupi:

"I tuoi quadranti, testimoni della nostra storia, segnino l'ora della vittoria"

Un'immagine che resterà per sempre nella mente e nel cuore dei tifosi biancoverdi, pieni di gioia per la vittoria dei propri beniamini e per la conquista della promozione in Serie B.

2° posto: Avellino-Bologna 0-1 (stagione 2014-15)

La medaglia d'argento va a un altro, grandissimo spettacolo pirotecnico, richiamato già in precedenza, a proposito della coreografia nella sfida tra Avellino-Salernitana del gennaio 2016. Uno spettacolo, quello che stiamo per proporvi, ancor più bello di quello del derby contro i granata, che verrà votata dalla community di World of Ultras come la seconda migliore torciata del mondo nel 2015.

Andata delle semifinali dei playoff di Serie B: la società biancoverde, rinata nel 2009 come Avellino Calcio.12, è ancora registrata con il nome di As Avellino ma, da qualche mese, ha acquisito il diritto a vestire maglie con logo e denominazione dell'Us Avellino 1912, a partire dalla stagione seguente. Per i supporters biancoverdi, galvanizzati dalla rocambolesca vittoria in 10 uomini contro lo Spezia nel primo turno (1-2), significa rivivere, anche e solo per 180 minuti, il sogno di riapprodare in massima serie, come avvenuto 37 anni prima nella magica trasferta di Genova, al "Ferraris", contro la Sampdoria.

In un "Partenio-Lombardi" tutto esaurito, i tifosi biancoverdi si preparano al primo atto della sfida contro il Bologna, mandando letteralmente a fuoco l'intera curva con una serie di torce intermittenti. Il messaggio recato sullo striscione è emblematico:

"Grinta e determinazione... conquistiamo la promozione"

La partita, purtroppo, non si metterà per il verso giusto per i lupi, che verranno sconfitti di misura dai felsinei (0-1). Non basterà, agli uomini di mister Rastelli, una commovente prova d'orgoglio nella gara di ritorno al "Dall'Ara" (2-3): a passare saranno gli emiliani, in virtù di una migliore posizione in classifica nella regular season.

1° posto: Avellino-Sambenedettese 1-0 (stagione 2002-03)

Ed eccoci, giunti al gradino più alto del podio della Top 10 dedicata ai supporters biancoverdi. Lo spettacolo fornito dalla Curva Sud nel match di campionato contro la Sambenedettese, stagione 2002-03, è qualcosa che fa capire non solo il reale attaccamento della piazza irpina nei confronti della sua squadra, ma anche quanto sia lontano il calcio di oggi da quei tempi in cui, allo stadio, erano i tifosi a diventare i veri, unici protagonisti indiscussi di una partita.

E così, un semplice match di campionato, almeno sulla carta, di lunedì sera, diventa un meraviglioso show in cui i fuochi d'artificio, fatti esplodere al cielo da un lato e dall'altro della struttura, anche durante lo svolgimento dell'incontro, si mescolano ai giri di campo effettuati dai leader di tutti i gruppi ultras della curva, con le loro meravigliose bandiere. Sugli spalti, 20.000 cuori biancoverdi, con steccati, fumogeni e, soprattutto, voce, battono di passione e trascinano la squadra in quella che potrebbe essere una partita decisiva nello sprint verso la promozione in Serie B

Al centro della curva, nei minuti iniziali dell'incontro, i tifosi fanno scorrere un lenzuolo raffigurante un guerriero con sembianze di lupo: nella mano sinistra, un'ascia insanguinata, pronta a mietere un'altra vittima, di cui resterà solo il capo nell'altra mano. Si tratta di uno dei disegni più originali ed emozionanti ideati dal tifo biancoverde, riproposto, anche successivamente, in una coreografia di qualche anno dopo.

Il gol decisivo di Gil Voria, al settimo minuto del secondo tempo, è l'apoteosi per il pubblico irpino: un boato fortissimo, misto di gioia e liberazione, accompagna l'esultanza del difensore biancoverde sotto la Sud, con lo spettacolo pirotecnico che continua a imporsi come colpo d'occhio di una serata indimenticabile. L'Avellino batterà sul campo i marchigiani, ma i veri vincitori della partita sono sugli spalti: la Curva Sud, il tifo biancoverde, sarà, in questa e in altre partite, il motore trainante di una cavalcata trionfale che porterà i lupi a centrare l'obiettivo stagionale.

Il video che vi mostriamo è la chiara dimostrazione di quanto il tifo rappresenti, ancora oggi, l'essenza del calcio. Il vero motivo per cui questo sport ha, ancora oggi, ragione di esistere.


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