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Riparte con la mostra Sloow Food il festival della Cinegustologia

Dopo la ‘sosta’ per l’emergenza neve il Festival della Cinegustologia riparte sabato 21 Gennaio da Zungoli, il comune irpino premiato con l’inserimento nel prestigioso circuito dei Borghi più belli d’Italia. Conferenze, degustazioni, laboratori, proiezioni, spettacoli e visite guidate per le tre giornate conclusive (21-22 e 29 Gennaio) del primo Festival italiano della Cinegustologia nato in Campania, a Trevico, il centro abitato più alto del Mezzogiorno peninsulare, incastonato tra Campania e Puglia a 1094 metri di altezza, che ha dato i natali (il ) ad Ettore Scola, che ha poi celebrato il suo legame con la città nel film “Trevico - Torino - Viaggio nel Fiat-Nam”, divenuto un simbolo negli anni 70’ delle narrazioni cinematografiche dell’emigrazione dei giovani meridionali verso le grandi fabbriche del Nord.

Oggi ad oltre civile del cinema di Scola, e ad un anno esatto dalla morte del regista irpino (il 19 Gennaio 2016) la sua città natale lo celebra dedicando interamente alle sue opere il primo Festival italiano della Cinegustologia, un nuovo modo di fruire il cinema attraverso le analisi del gusto ideato da Marco Lombardi, docente di Cinema ed Enogastronomia in alcune delle principali Università italiane, dallo IULM di Milano alla Sapienza di Roma, dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.

Nella prima edizione del Festival c’è un fitto programma di eventi cinegustologici che, dopo oltre un mese di appuntamenti di anteprima, culmineranno nelle tre giornate finali del 21-22 e 29 Gennaio, durante le quali, grazie alla collaborazione con i Comuni di Vallesaccarda e di Zungoli, ci sarà una straordinaria vetrina delle eccellenze enogastronomiche e paesaggistiche dell’intero territorio irpino della Baronia, ma ci sarà anche e soprattutto l’occasione per offrire ai più giovani  e non solo la possibilità di vedere alcuni grandi capolavori della storia del cinema italiano. Una storia che Ettore Scola ha attraversato per oltre quarant’anni (è datato 1964 il suo esordio alla regia), dirigendo alcuni dei più grandi attori del cinema italiano come Vittorio Gassman, Sophia Loren, Nino Manfredi, Marcello Mastroianni, Giovanna Ralli, Alberto Sordi e Massimo Troisi, ma anche grandi attori internazionali come Gerard Depardieu e Jack Lemmon.

Sabato 21 Gennaio alle 10 si riparte dalla Mostra Cinegustologica itinerante di Zungoli

Si riparte Sabato 21 Gennaio a Zungoli alle 10 del mattino con la “Mostra Cinegustologica”, organizzata in collaborazione con Slow Food e Coldiretti, con le migliori aziende produttrici irpine che esporranno i loro prodotti (oli, miele, formaggi, vino e salumi) all’interno delle case antiche e delle grotte presenti sul territorio. Un percorso degustativo itinerante che partirà da Piazza Castello e raggiungerà il Convento di San Francesco, dove la sera dalle 20, dopo il fitto programma della giornata con le visite guidate alle Grotte bizantine, la passeggiata del Regio Tratturo, la pausa pranzo nelle ‘cucine aperte’ e la conferenza del pomeriggio su “Enogastronomia, territorio e sostenibilità: prospettive e idee progettuali per la Baronia”, la Cinegustologia diventerà anche itinerante con Street Food “Made in Irpinia” dislocato in cinque postazioni degustative dedicate ai cinque decenni del cinema di Ettore Scola. Anni ’60 amari e crudi con straccetti di carne podolica su punte di cicorie crude all’olio di Ravece perché, come spiega Marco Lombardi, “il cinema di Scola degli anni ‘60 fotografa l’Italia in maniera cruda (“La congiuntura”) e amarissima (“Il commissario Pepe”), sottolineandone le storture e le ingiustizie in maniera più documentaristica che politicamente attiva” ; Anni ’70 acidi e duri con pizza di granturco con ortaggi sott’aceto perché se si pensa a “Trevico-Torino”, “C’eravamo tanto amati”, “Brutti sporchi e cattivi”, “Signori e signore buonanotte” o a “I nuovi mostri” lo sguardo di Scola sugli abbruttimenti umani, fra miserie e corruzioni, è diventato duro e l’amarezza ha lasciato posto all’acidità, il cui fastidio fisico è anche il presupposto per una “scossa”, cioè per la voglia di cambiare le cose; Anni ’80 dolceamari e morbidi con cicatielli con broccoli e salsiccia perché in quegli anni Ettore Scola guarda il mondo in maniera più equilibrata, trovando il dolce in mezzo all’amaro e sentendo il morbido degli affetti familiari, anche se contrastati (“Maccheroni”, “La famiglia”, “Che ora è?”) ; anni ’ dolceamari e croccanti con scacchiatiello con cime di rapa, salsiccia e pancetta arrostita perché per Scola la vita e l’Italia sono sempre a tinte dolci e amare, ma l’ironia data dagli anni della piena maturità conferisce ironia allo sguardo, cioè una leggera croccantezza (“Mario Maria e Mario”, “La cena”) anche quando si affrontano i drammi della storia (“Concorrenza sleale”). Cinema, cibo ma anche musica con il sottofondo della musica della tradizione meridionale con i Dadamakà.


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