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Atripalda si prepara alla Notte dei Falò di San Sabino

Falò e Santa Manna, Atripalda si prepara ai festeggiamenti in onore di San Sabino Vescovo, Patrono della cittadina del Sabato e di San Romolo Diacono.

Un appuntamento importante che vede la città impegnata in riti religiosi e civili. La tradizione vuole che l'8 febbraio, vigilia della solennità dei santi patroni, vengano accesi i focaroni in vari punti della cittadina. Il falò simboleggia la luce della fede che i Santi hanno trasmessa alla gente e che di conseguenza va diffusa nella comunità. Nella settimana precedente all'accensione, i cittadini più devoti si attivano nella raccolta di fasci di legna da accatastare intorno ad un palo di notevole altezza conficcato nel terreno, poi l'8 febbraio si rinnova il rito propiziatorio, i falò vengono accesi prima in Piazza Umberto I e poi in piazza Tempo Maggiore, rampa San Pasquale, piazza Di Donato (Pro Loco), Alvanite, piazza Vittorio Veneto, via Tufara, Parco delle Acacie (Comitato Appia), via Pianodardine (Misericordia), via San Giacomo (Quartiere), via Aversa (Quartiere), via Nicola Salvi (Privati), contrada Ischia (Quartiere), contrada San Gregorio (privati), via Folloni (Privati), via Cupa Lauri (Privati), via Tiratore (Privati), via San Nicola (Privati).

In molti di questi ritrovi vengono somministrati panini con salsicce, pasta, patate e vino rosso.
Il giorno seguente in occasione dell'anniversario della morte, il 9 febbraio, al termine della messa pomeridiana, il momento piú sentito: tre, quattro o cinque sacerdoti tracciano sulla fronte dei fedeli un segno di croce con una piuma imbevuta del liquido chiamato "Santa Manna" mescolato con acqua benedetta; altri, invece, chiedono di bagnare di Manna un fazzoletto di stoffa o di carta o un batuffolo di cotone idrofilo per portarlo a casa della persona cara come segno e come pegno della protezione del Santo.


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