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I Misteri di Lapio, rivive una delle tradizioni più suggestive e antiche d’Italia

Le statue a Lapio

Fervono i preparativi a Lapio per celebrare la Santa Pasqua. Pubblicato il programma ufficiale che coniuga fede, arte e tradizione.

Nel corso della Settimana Santa, oltreché per le funzioni religiose, il borgo attira fedeli, turisti e avventori per la rappresentazione de I Misteri di Lapio.

I riti del Venerdì Santo di Lapio si contraddistinguono per la mostra dei cosiddetti “Misteri” (Patrimonio Campano IPC 2020), gruppi di statue in cartapesta, di grandezza più o meno naturale, raffiguranti le scene salienti e più drammatiche della passione e morte di Cristo (ogni gruppo è chiamato “Tavolata”).

È questa una tradizione che risale alle sacre rappresentazioni medievali - si legge sul sito del Comune di Lapio - successivamente perfezionata nella Spagna barocca e controriformista, che sviluppò in maniera sempre più teatrale il culto della Passione e della “Via Crucis”(non a caso, analoghe ed imponenti manifestazioni si tengono in varie città iberiche e siciliane). In Irpinia i Misteri li troviamo, oltre che a Lapio, anche a Frigento, Mirabella e Vallata, mentre quelli di San Mango sono stati distrutti dall’ultimo terremoto, insieme alla chiesa madre che li ospitava (si ha notizia di una loro antica presenza anche ad Avellino). Lapio è l’unico paese che, per poco più di due secoli, ha perpetuato ininterrottamente questa antica tradizione (da sempre abbinata ad una fiera). Nonostante gli aggiustamenti e gli”ammodernamenti”, la cerimonia si fonda ancora su due elementi essenziali: la predicazione e la processione penitenziale che, esaltando le sofferenze del Cristo e i dolori della Vergine, devono spingere i numerosi partecipanti al pentimento e alla meditazione.

La prima tavolata rappresenta un Giuda inquieto e tremante mentre riceve dai sacerdoti il compenso per il tradimento del Messia. L’ultima raffigura la deposizione dalla croce. Tra le più antiche e suggestive tradizioni di Lapio, i Misteri contribuiscono ad avvalorare lo spessore culturale e artistico del patrimonio religioso del borgo irpino.

Programma in locandina 


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