Cronaca

Quasi duemila profughi in Irpinia, Sessa rimprovera i sindaci: "Non aiutano"

Nel capoluogo cresce l'intolleranza in seguito agli episodi inquietanti e pericolosi che si sono verificati

A breve la provincia dovrà accogliere una nuova ondata di profughi. Il rischio è che si arrivi a quota duemila, una sfida che l'Irpinia non è sembra pronta ad affronatare.

La rete tra istituzioni brancola nel buio e anche il Prefetto Carlo Sessa si mostra titubante rispetto a possibili soluzioni: "I centri sono in sovranumero, le strutture non ci sono e i sindaci non si rendono conto della gravità della situazione - dichiara il Prefetto ai microfoni di Telenostra".

Tra agosto e settembre gli sbarchi sono destinati ad aumentare e il capoluogo sarà costretto a rispondere all'emergenza. Questa situazione così critica rischia però di degenerare a tal punto che non si capisce più bene chi sono le vittime. I profughi che scappano dallo loro terra alla ricerca di pace e di una vita migliore, ma che poi si riversano in strada ad elemosinare qualcosa per potersi sostenere, o i cittadini stanchi di assistere ad episodi inquietanti a volte frutto della disperazione dilagante.

Intanto i rappresentanti degli operatori del 118 hanno chiesto al Prefetto di predisporre delle autoambulanze specializzate per assistere i profughi con gravi patologie. Anche questa richiesta arriva dopo l'episodio drammatico che ha colpito un immigrato ospite del centro di Monteforte, morto per una meningite fulminante.


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