Cronaca

Piatti tipici da non perdere se sei un avellinese doc: le nostre proposte

Ecco quali sono i principali piatti della tradizione irpina, quelli da provare almeno una volta nella vita

Quali sono i piatti must dell'Irpinia? Quei cibi da provare almeno una volta nella vita per sentirsi avellinesi doc e da consigliare ad amici e turisti in visita nel capoluogo. Abbiamo provato a raccogliere i principali piatti della tradizione culinaria locale, non una classifica ma un semplice elenco di idee. Ecco le nostre proposte:

Iniziamo da un classico il baccalà alla pertecaregna. Si tratta di una ricetta di origine irpina-lucana molto semplice. Pare che l'origine sia pastorale; infatti il baccalà essiccato era l'unico sistema di conservazione che consentisse di mangiare pesce in zone lontane dal mare, e poi adottata dai briganti che imperversavano quei luoghi. Gli ingredienti da utilizzare sono pochi e di facile reperibilità: baccalà,peperone crusco e olio extra-vergine d'oliva. Potete assaggiarlo a Mirabella Eclano presso il ristorante 'O Cucchiarone o da Zi' Pasqualina ad Atripalda.

La minestra maritata in Irpinia è firmata Don Enzo Di Pietro. Come lui non la fa nessuno quindi se non l'avete mai provata per non sbagliare la vostra prima volta dovete obbligatoriamente andare presso la storica trattoria di Melito Irpino.

La minestra maritata si chiama così perchè la verdura si sposa con la carne, è un piatto povero come la maggior parte della tradizione irpina ma che con il giusto equilibrio degli ingredienti diventa una squisitezza unica.

Maccaronara al tartufo. Parliamo di due prodotti espressione del nostro territorio. La maccaronara è un formato di pasta fresca fatta a mano con la forma di un grosso spaghetto. Il tartufo si sa, il nero di Bagnoli Irpino è uno dei tuberi più buoni d'Italia. Insieme questi due prodotti nostrani creano un connubio irresistibile. Il consiglio: provateli presso il ristorante Da Rosa a Nusco.

Fusilli al tegamino. Non c'è massaia che non lo conosca e non lo riproponga settimanalmente nella sua cucina; non c'è e non può esistere avellinese che non l'abbia provato. Qui il suggerimento è d'obbligo: ristoranti, osterie, o trattorie non tengono il confronto; nessuno potrà mai eguagliare la ricetta segreta della vostra nonna, o della vostra mamma.

Mugliatielli. Anche questo è uno degli emblemi della tradizione enogastronomica della provincia di Avellino Per prepararlo si utilizza il "quinto quarto" ovvero le interiora dell'agnello. Era uno di quei piatti che la tradizione riservava ai ceti meno abbienti proprio perchè utilizzava gli scarti dell'animale. Oggi è una prelibatezza che l'osteria del Gallo e della Volpe propone in una versione prelibata.

Passiamo al mallone e la pizza di "graurignolo" ovvero quel piatto preparato con foglie di broccoli e patate spesso accompagnato dalla classica pizza di granone. E' una ricetta molto antica, povera ma ricca di sapori. Il piatto prende il nome dalla forma che ricorda un grosso mallo di noce, che assumono le rape strizzate dopo la cottura. Un cibo molto economico, ma saporitissimo.

Infine se non ne avete abbastanza c'è la maccaronara con lardiati. Un sugo robusto per avellinesi veraci, dove la parte del leone la fa il lardo salato, oggi forse non a buon mercato, ma un tempo conservato sotto sale nelle cucine più povere di campagna, per sfruttare fino all'ultimo tutto quanto il maiale offriva, anche le parti di scarto. Da provare quella di Nonna Rosina a Nusco.