Cronaca

Omicidio di Seriate, indagini contorte e inquirenti che brancolano nel buio

Le possibilità di capire chi abbia quasi decapitato una donna sembrano ridursi giorno dopo giorno

Assurde. Può essere utilizzato solo questo termine per descrivere le indagini relative all’omicidio di Seriate. Gianna Del Gaudio, l’ex professoressa avellinese uccisa la notte tra il 26 e il 27 agosto scorso, ha attirato le attenzioni di molti che, dopo cinque mesi, vogliono conoscere il nome dell'assassino. In realtà, dopo tutto questo tempo, l’unica realtà indiscutibile emersa agli onori della cronaca è il fatto che gli inquirenti stanno ancora brancolando nel buio. Antonio Tizzani, marito di Gianna e unico indagato per l’omicidio, è a piede libero ma, adesso, sono in molti a domandarsi cosa accadrà nel caso in cui fosse confermata l’innocenza dell’ex ferroviere.

Cinque mesi di domande irrisolte

Se, adesso, le indagini sembrano essere a un punto morto, si riuscirebbe addirittura a fare un passo indietro: cinque mesi d’indagine, cinque mesi di domande irrisolte e neanche un sospetto degno di questo nome. Una situazione certamente complessa che non fa altro che alimentare i dubbi dei cittadini e la loro credibilità nei confronti delle istituzioni invischiate mani e piedi in una burocrazia inutilmente articolata e votata ad ingarbugliare le cose, invece che dipanarle. La verità è una sola: Gianna Del Gaudio è stata uccisa cinque mesi fa. Le possibilità di capire chi abbia quasi decapitato una donna sembrano ridursi giorno dopo giorno.


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