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Allevamenti intensivi e potere politico in "Food for Profit", il documentario al Castello d'Aquino

Locandina

Continua la rassegna Spazio Cinema al Castello d'Aquino di Grottaminarda. Il prossimo docufilm in programma è Food For Profit.

"Nelle settimane che seguiranno ci addentreremo nel mondo dei documentari. Abbiamo deciso di partire con un gran docufilm di recente produzione Food For Profit - scrivono gli organizzatori - Una pellicola che è un'accusa! La lente di ingrandimento sul filo conduttore che lega le lobby europee, gli allevamenti intensivi ed il potere politico".

"Una straordinaria Giulia Innocenzi ci guida nel mondo del cibo, lasciandoci per tutto il tempo con il fiato sospeso. Food for Profit ha la sua distribuzione indipendente e dal basso che porta il documentario e i suoi autori in giro per l'Italia.

Forse c'è un unico tema che può unire sensibilità etiche, preoccupazioni sanitarie e criticità ambientali nella riflessione sul sistema socio-economico-valoriale del capitalismo come principale causa del riscaldamento globale - il cibo. Quello che mangiamo, o meglio, ciò che decidiamo di mangiare, ha un impatto razionale, misurabile, diretto con inquinamento, sfruttamento, salute, diseguaglianze. Dobbiamo produrre di più perché dobbiamo mangiare più carne, e per farlo dobbiamo sfruttare più suolo, contaminare più acqua, appestare più aria, somministrare più antibiotici, stipare più animali, violare più diritti. Ma davvero dobbiamo?"

"Food for Profit non solo mette la camera - nascosta e non - al centro di tutto questo, costringendo in qualche modo a guardare (che tu sia spettatore inconsapevole, attivista convinto, politico coinvolto), ma alla fine dei suoi '90 minuti fa una anche una precisa call for action: "Stop sussidi pubblici agli allevamenti intensivi". Ecco, se c'è un pregio indiscutibile del documentario diretto da Giulia Innocenzi e Pablo D'Ambrosi è proprio il suo posizionamento, che si profila inizialmente come lavoro d'inchiesta sulla gestione degli allevamenti intensivi, diventa poi atto d'accusa nei confronti delle istituzioni europee complici in modo diretto e indiretto di questo sistema, e infine mette insieme queste due prospettive per trasmutarsi in un prodotto affilato da brandire per catalizzare la consapevolezza dei cittadini. Senza tirare mai il fiato e mettersi da parte".

Innocenzi d'altronde c'è sempre andata dritta nelle cose, vuoi per la sua appartenenza all'albero genealogico-scolastico dell'ariete Michele Santoro su Annozero e Servizio Pubblico, vuoi per la sua vicinanza ideale e lavorativa con il giornalismo impegnato e d'assalto di Report e Le iene, così in questo progetto che spinge ancora più avanti sue precedenti inchieste tv come Che porci! e I monatti (sull'allevamento grattacielo di 26 piani a Ezhou, Cina) ibridandole con l'occhio e l'afflato del documentario cinematografico, si piazza davanti allo schermo facendo funzione di voce narrante, corpo investigativo e coscienza attivista, in una triangolazione che riassume un po' tutta la sua carriera quanto la stessa intima natura di Food for Profit.

"Un lavoro durato cinque anni che saremo lieti di analizzare con le ragazze ed i ragazzi di Ecomunera, associazione ambientalista ed ecologista che negli ultimi tempi è attiva in Irpinia".

Il film inizierà alle ore 19.00. Seguirà un dibattito incentrato sul tema del documentario.


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