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"Li Squacqualacchiun" a Venezia, la maschera tipica teorese unica campana al grande Carnevale

In scena ad una dei carnevali più importanti nel mondo, le figure antiche, primitive e grottesche che indossano costumi composti da un sacco di tela con una giacca stinta messa al rovescio

"Li Squacqualacchiun"

"Li Squacqualacchiun", la maschera tipica teorese, il cui nome potrebbe derivare dalla voce dialettale “squacquarat” che significa ‘trasandato’, è stata l'unica maschera campana al Carnevale di Venezia.

In scena ad una dei carnevali più importanti nel mondo, le figure antiche, primitive e grottesche che indossano costumi composti da un sacco di tela con una giacca stinta messa al rovescio. Il loro viso è coperto da un cappuccio che funge da maschera e che lascia intravedere solo gli occhi. In mano portano dei bastoni, alle cui estremità sono attaccati dei campanacci, che emettono un rumore cupo, e degli aghi di pino, che usano per i loro rituali.

Così come fanno nel loro girovagare per i rioni del borgo irpino, anche a Venezia hanno infastidito e ingiuriato i passanti con lazzi e gesti un po’ 'spinti'. Una volta giunti nel centro del paese, gli 'Squacqualacchiun' improvvisano una danza prima intorno a “lu pagliar” (il falò) e poi intorno alla fontana principale, compiendo il loro rito magico.

La tradizione vuole che la prima apparizione della maschera sia il 17 gennaio, anche se l’uscita più importante avviene l’ultimo sabato del mese in occasione della festa che celebra una pietanza tipica della tradizione culinaria teorese, la Tomacella. Quest'anno la maschera ha porta un po' d'Irpinia anche al Carnevale Veneto, incuriosendo e affascinando i tanti visitatori. 


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